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L'individuazione del PLIS delle Valli d'Argon discende dalla consapevolezza da parte delle quattro Ammninistrazioni comunali che l'identità di una comunità è rafforzata anche attraverso la conservazione di spazi naturali e agricoli tradizionalmente presenti nella vita dei suoi abitanti, anche con la presenza di luoghi che possiedono un forte valore simbolico e storico culturale locale.
Proprio nella salvaguargia di questi ambiti prossimi ai centri abitati si può individuare la sfida principale della pianificazione dei prossimi anni. Infatti, se la tutela del territorio alle quote alte è in parte oggettiva, cioè insita nelle caratteristiche morfologiche e climatiche nonchè nel valore culturale ormai diffuso fra l'opinione pubblica, il fondovalle e gli ambiti collinari appaiono certamente più vulnerabili alla forte richiesta di espansione, destinati ad una crescita costante dell'urbanizzazione con conseguente riduzione degli ambiti di naturalità.
Il PLIS individua un'area importante dell'ambiente collinare caratterizzato principalmente dal Monte d?argon e dal Monte di San Giorgio che con la loro struttura preannunciano le prime vette delle Prealpi Orobiche.
Geograficamente rappresenta l'inizio dello spartiacque montuoso che separa la valle Cavallina dall valle Seriana e che vede nel Monte Misma uno dei primi contrafforti che raggiungono i mille metri di quota sul livello del mare.
Tale sistema collinare che si affaccia sull'alta pianura bergamasca, costrituisce, sopratutto nella parte più a sud, un "terrazzo" che permette di cogliere panorami a 360° e che nelle giornate limpide si estendono sino ad interessare l'intero bacino padano delimitato dagli appennini liguri e piacentini.
Scorcio della valle d'Albano
Sede del Parco: presso il Municipio di San Paolo d'Argon, via Medaglie d'Oro 2, 24060 San Paolo d'Argon (Bergamo), telefono 035 4253011, fax 035 4253051.
Riconoscimento: Delibera Giunta provinciale numero 116 del 23 marzo 2006.
Comuni (abitanti): Albano Sant'Alessandro (6756 abitanti), Cenate Sotto (2665 abitanti), San Paolo d'Argon (4476 abitanti), Torre de' Roveri (2030 abitanti).
Provincia: Bergamo.
Ente Gestore: Comune di San Paolo d'Argon.
Superficie: 549 ettari così suddivisi per Comune: Albano Sant'Alessandro 202 ettari, Cenate Sotto 60 ettari, San Paolo d'Argon 120 ettari, Torre de' Roveri 270 ettari.
Caratteristiche: il Plis in oggetto interessa, in modo parziale, i territori dei Comuni di Albano Sant'Alessandro, Cenate Sotto, San Paolo d'Argon e Torre de' Roveri.E' stato individuato il Comune di San Paolo d'Argon quale Ente capofila per l'attuazione del programma di gestione deliberato dai rappresentanti dei Comuni interessati.Il Parco è collocato in un'area collinare ad oriente del capoluogo provinciale, interessata da una elevata urbanizzazione, estesa soprattutto lungo la fascia pedecollinare, dove l'espansione edilizia ha quasi interamente occupato le aree rese edificabili dagli strumenti urbanistici dei territori comunali interessati.L'area del Parco, come accennato, si estende quindi principalmente in aree collinari e lungo le vallette comprese tra queste, dove l'urbanizzazione ancora non ha preso il sopravvento ma comunque presenta pur sempre caratteristici di insediamenti isolati talvolta destinati anche ad un utilizzo agricolo e agrituristico nonché residenziale di qualità.Il carattere sovracomunale è certamente appropriato per questo Parco, proprio per la vicinanza di Comuni densamente abitati e quindi necessitanti di spazi di fruizione per il tempo libero nelle immediate vicinanze dei centri abitati.I rilievi esistenti nell'area presentano modeste altezze, che culminano nei circa 480 metri sul livello del mare presso il colle su cui si erge il Santuario della "Madonna d'Argon".L'aspetto visivo dei rilievi risulta differenziato dalla diversa esposizione al soleggiamento dei versanti; prevale la presenza di insediamenti e coltivazioni con esposizione principalmente rivolta a sud, mentre le zone boscate predominano in genere laddove l'esposizione è a ponente.
Sui versanti ben assolati la presenza di vigneti è associata anche alla produzione del vino Valcalepio, mentre le aree forestate rappresentano circa un terzo dell'intera superficie del Parco.
Relativamente alle colture, oltre ai vigneti si è recentemente avuto un notevole sviluppo di attività florovivaistiche e orticole, che non sempre appaiono in totale armonia con le finalità del Parco, almeno per quanto attiene agli aspetti paesaggistici.Significativa la presenza di valli e vallecole, in particolare la Valle d'Albano, avente andamento est-ovest, che risulta centrale nell'ambito del Parco e presenta un unico accesso, essendo completamente circondata dai rilievi collinari.Numerosi corsi d'acqua interessano gli ambiti vallivi del Parco, confluendo gli stessi nel corso del Torrente Zerra nella parte pianeggiante.
Nascono all'interno del Parco o in zone limitrofe e presentano un marcato regime torrentizio, fortemente influenzato dalle precipitazioni atmosferiche.
Tali corsi d'acqua hanno favorito lo sviluppo di numerose fasce alberate sul territorio, indicative della presenza d'acqua nonché di ultimi lembi di aree boscate un tempo assai più estese nella parte pedecollinare.
Certamente l'area del Parco, così ubicata, è un potenziale collegamento, tra le limitrofe aree pianeggianti assai povere di biodiversità ed aree come il Monte Misma e l'adiacente Riserva naturale della Val Predina invece assai più ricche di biodiversità.Le colline appartenenti al Parco sono interessate da una fitta rete di percorsi stradali e carrarecci, alcuni assai antichi, ormai di secondaria importanza ma preziosa testimonianza di un modo diverso di attraversare/percorrere il territorio, interessando soprattutto i rilievi collinari che garantivano una maggiore sicurezza.
Questi percorsi permettono, di godere esclusivi panorami sia verso la pianura che i rilievi montani.L'area del Plis delle Valli d'Argon può quindi diventare un importante cerniera tra la pianura e l'area delle Prealpi Orobie, risultando un ulteriore tassello sul corridoio di aree protette che partono dal Plis dell' "Alto Sebino" e, attraverso il Plis del "Lago d'Endine" e la "Riserva Naturale di Valpredina" si collegano all'alta pianura bergamasca.
In conclusione, gli aspetti di maggiore interesse riguardano il paesaggio, con le vedute dai luoghi elevati; la natura, che nonostante la presenza di un notevole sviluppo urbanistico, al contorno presenta aspetti di notevole interesse; la morfologia molto particolare per l'andamento collinare quasi circolare a chiudere sulla valle principale; le caratteristiche storiche, tradizionali, urbanistiche che hanno reso possibile lo sviluppo sul territorio di una storia plurisecolare, conferendogli l'aspetto attuale, di elevato interesse.
Finalità del PLIS proposto:
Modalità di perimetrazione e promozione:
1. inserire prevalentemente le aree agricole, escludendo quelle zone che la pianificazione vigente o quella di previsione assoggettano a trasformazione d'uso per la residenza o le attività produttive industriali e/o artigianali;
2. inglobare nel Parco il maggior numero di emergenze ambientali, storiche e naturali, al fine di aumentare il valore intrinseco e assoggettare a maggiore tutela un numero più alto possibile di elementi caratteristici;
3. inglobare nella loro interezza valli, versanti e fondovalle, al fine di avere bacini idrografici completi ed ecosistemi non parziali;
4. posizionare il perimetro in corrispondenza di limiti fisici certi, in modo da consentire una facile individuazione dei confini, privilegiando strade, sentieri, crinali, corsi d'acqua ecc.;
5. identificare il perimetro lungo i confini comunali delle amministrazioni vicine, consentendo una futura espansione del Plis senza aree "bianche" intercluse non assoggettabili al Parco;
6. promuovere l'area mediante pubblicazioni e seminari finalizzati a far conoscere i contenuti e le emergenze del Parco.
Interventi previsti:
1. recuperare e valorizzare il sistema viario costituito da sentieri, mulattiere e strade mediante la riscoperta di antichi tracciati, nonché la riqualificazione paesistica dei punti panoramici presenti lungo tali vie;
2. rilanciare una fruibilità dei boschi e delle valli anche attraverso nuovi percorsi, luoghi di sosta e di godimento panoramico, che esaltino le caratteristiche naturali e la presenza delle numerose emergenze architettoniche;
3. valorizzare le attività agricole presenti, incentivando colture tradizionali e compatibili con il paesaggio, anche mediante la verifica attenta delle reali necessità produttive;
4. uniformare gli interventi edilizi comuni sul territorio quali ad esempio recinzioni, interventi sull'alveo dei corsi d'acqua, mediante l'adozione di un "manuale degli interventi" con tecniche attente all'ambiente naturale;
5. promuovere una serie di studi naturalistici e approfondimenti di carattere storico-sociale al fine di evidenziare le potenzialità dell'area e diffondere i contenuti scientifici;
6. promuovere le attività di fruibilità turistica e di servizio compatibili con l'ambiente e individuare le modalità e le strategie di valorizzazione delle diverse attività sportive quali trekking, mountain bike, equitazione ecc.;
7. attivare tutte le iniziative di studio promozionali e pubblicitarie del Plis al fine di rilanciare le attività di ristoro/soggiorno ed economiche legate alle vacanze e al tempo libero, nonché le attività agricole compatibili per la conservazione del territorio;
8. riqualificare i coni panoramici di cui l'area è ricca, mediante l'interramento di linee tecnologiche aeree, l'asportazione e la razionalizzazione dei pali relativi alla segnaletica, alla pubblicità ecc. La riqualificazione dovrà essere attenta anche nei confronti dell'inquinamento luminoso notturno, prodotto dall'eccessivo carico di luci artificiali;
9. recuperare quelle parti di paesaggio degradate da nuovi interventi, non consone all'ambiente, mediante progetti indirizzati a recuperare il continuum paesistico collinare.